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Stai leggendo: "Una nuova generazione" di Quinto Moro

Sala ricreazione del CDCD, in attesa del terzo blocco dell’intervista speciale dal Dickey Mallory Late Show


La Signora Floyd tiene gli occhi fissi sullo schermo. Il jingle per la pubblicità dei marshmallows non filtra dalle sue orecchie. La colorata cornice rossa e arancio, il sorriso dei bimbi così tirato da apparire grottesco, il pupazzo imbottito con la faccia bianca e gli occhi sgranati da tossico delle due di notte, tutto appare monocromatico e orrendo agli occhi della Signora Floyd, con la sgradevole sensazione nelle budella e in fondo la gola di un’esalazione tossica fatta di flash luminosi e parole deformate. Il suo cuore è spezzato dal sorriso di Mr. Mallory, dallo sguardo furbetto di Danny Boy, il formidabile ragazzo eroe superintelligente, il più forte e veloce – anche se non il più alto – tra tutti i ragazzi del pianeta Terra. Il bambino che tutte le mamme vorrebbero come figlio, tutte le nonne e le zie come nipote. Quello che sta facendo esplodere gli ormoni di ogni ragazzina da est a ovest, e regalando orgasmi multipli ai manager di ogni agenzia pubblicitaria a cui presta la sua immagine.

Un rutto spezza il filo dei pensieri della Signora Floyd. Molto appropriato. Il sorriso di Danny Boy le fa pensare a qualcuno che vomita alla sua tavola durante la cena di Natale, e se ne sta seduto con l’aria innocente di chi non ha fatto nulla di sbagliato.

“Porca vacca” grugnisce l’infermiere Schneider “sa che suo figlio è davvero in gamba Signora Floyd?”

Il collo della donna sembra spezzarsi, tirato all’indietro da un filo invisibile, come se il campione dei pesi massimi le avesse mollato un destro in piena faccia. La Signora Floyd vede con la coda dell’occhio Schneider sulla poltrona defunta Signora Cripple, di cui ricorda l’odore di piscio e muffa. Schneider ha lo stesso odore, è solo più grasso e più rumoroso della vecchia defunta.

L’infermiere ha la bocca piena di popcorn e ketchup, mastica con la bocca aperta. Le dita grassocce sono troppo unte di burro e salsa per avere una presa salda sui polsi della Signora Floyd, le cui mani sono scattate come molle alla sua faccia e al suo collo nell’intento di strangolarlo, sfregiarlo, fargli tutto ciò che merita.

“Quello non è mio figlio. È un mostro. Un mostro. Un mostro assassino”

Sangue e ketchup si mescolano sul volto dell’infermiere, che ci mette l’eternità di trenta secondi a rendersi conto dell’accesso d’ira della Signora Floyd. Schneider non è abituato alle aggressioni, il massimo delle escandescenze dei pazienti del CDCD porta a qualche piatto rotto, posate volanti, urla e insulti. Eugenia Floyd è una quarantaduenne fisicamente sana. Il fatto che sia magra non toglie niente alle sue forze, è tutto un fascio di nervi e la misura del suo corpo minuto non rende l’idea della forza che ha dentro. Schneider ha solo potuto leggere sui manuali o sentire dai racconti dei colleghi anziani che coi matti veri hanno avuto a che fare. Il misto di adrenalina e bile accumulati durante la puntata speciale del Dickey Mallory Late Show ha fornito alla Signora Floyd una forza sovrumana. In un angolo della sua testa squassata dagli schiaffi e dalle unghiate, l’infermiere Schneider si chiede se Danny Boy non abbia ereditato la sua superforza dalla madre, altro che incidente misterioso. La bocca della Signora Floyd sembra una caverna infernale da cui mille voci gorgheggiano sovrapposte per gridare al mondo che quello non è suo figlio ma un mostro, mostro, mostro, mostro assassino. Una bestia di Satana. Un abominio fuori dalla grazia di Dio.

 

***

Oltre il terzo blocco dell’intervista speciale al Dickey Mallory Late Show

 

Quando l’infinito blocco pubblicitario si esaurisce, la sala ricreazione del Centro per i Disturbi Cognitivi e le Demenze è un macello di snack calpestati e sangue. Oltre allo sfregiato infermiere Schneider ci sono voluti l’inserviente alla guardina d’ingresso e l’assonnata caposala Ravozniča per sedare la Signora Floyd e riportarla nella sua stanza, dov’è stata legata con cinghie a polsi e caviglie, sul petto e sopra le ginocchia. Metà degli ospiti presenti in sala ricreazione al momento dello sclero non si è nemmeno resa conto dell’accaduto. In ordine sparso, l’altra metà degli astanti ha cercato di tornare alla sua stanza, di scappare dall’edificio, di strappare la Signora Floyd dalla faccia di Schneider, di strappare la faccia di Schneider solidale con la Signora Floyd.

Sullo schermo del televisore ancora acceso, Mr. Mallory sorride compiaciuto in primo piano al miliardo di telespettatori ancora collegati per l’ultimo blocco di trasmissione. L’inquadratura stacca su Danny Boy Floyd che fa un cenno al pubblico a casa, sorride con gli occhi. Mentre l’infermiere Schneider caracolla per la sala ricreazione con la faccia rattoppata da cerotti e garze, la sua attenzione e curiosità per il primo bimbo eroe della storia, il primo ragazzo meraviglia degno di tal nome, si è in parte esaurita. Schneider si rilassa pigramente sulla poltrona, solo frammenti di frase e applausi filtrano dalle sue orecchie otturate dal mal di testa. Il ragazzo si è fatto serio, come la delicatezza del tema richiede. Si parla dell’argomento più controverso, quello che l’ha messo sotto i riflettori e ha reso necessaria la sua esposizione pubblica: la strage alla scuola del Sacro Cuore. Una sparatoria in una scuola come tante, una strage come tante, sventata solo in parte dal ragazzo meraviglia nel giorno in cui i Coraggiosi Cinque sono diventati cinquanta. Danny Boy ha salvato quarantacinque ragazzi rendendoli immuni alle pallottole e, accidentalmente a quanto dice, gli ha così trasferito parte delle sue capacità. Nella versione ufficiale, Danny Boy e gli altri aggrediti sono passati rapidamente da potenziali vittime a eroi di giornata.

Gli assaltatori che nella versione ufficiale sono stati chiamati terroristi, erano cinque ragazzi della stessa scuola. Sempre secondo la versione ufficiale, gli aggressori sono rimasti disintegrati dall’emanazione del potere di Danny Boy, quella che i sopravvissuti hanno descritto come una luce salvifica, tanto protettiva per gli aggrediti quanto letale per gli aggressori. Già in mancanza dei dettagli che Mr. Mallory tenta di estorcere al novello salvatore, le voci sull’accaduto non hanno mancato di innescare teorie millenaristiche e isteria religiosa.

Mr. Mallory incalza Danny sull’argomento con più audacia del solito. Sa che i sopravvissuti a ben due blocchi pubblicitari vogliono più che vedere e sentir parlare il freak. La strage alla scuola del Sacro Cuore ha scosso il Paese e attirato le attenzioni del mondo. Ha fatto interrogare tutti sulle capacità di Danny e dei suoi compagni, le possibilità e i limiti, le responsabilità. L’ipotesi che gli assaltatori volessero la sua testa è stata negata con forza dal Ministero della Difesa, i cui rappresentanti non hanno mancato di fornire una lista di domande proibite a Mr. Mallory. Per fortuna del conduttore, la mancanza di fantasia dei militari gli ha offerto un’ampia zona grigia su cui battere il terreno.

Mr. Mallory ha ospitato star con passato presente e futuro di tossicodipendenza e manie di grandezza, miliardari egocentrici e bipolari, gente convinta d’essere superiore al resto della razza umana anche senza superpoteri. Il sorriso genuino di Danny Boy fa sembrare tutto casto e puro, persino la morte violenta di qualche decina di adolescenti in una scuola superiore.

L’esistenza di cinquanta nuovi potenziali super-adolescenti, col mondo che faticava ad accettare l’esistenza dei primi cinque, ha innescato dibattiti e complottismi in tutto il globo. Mr. Mallory sa che l’assenza di grandi rivelazioni su come Danny Boy Floyd abbia acquisito le sue capacità, e su come abbia trasferito i suoi poteri ad altri, non farà che accrescere il rumore e la follia intorno al caso. I social network esploderanno con milioni di clip delle sue domande, delle risposte ora sagaci ora elusive di Danny Boy. È l’evento stellare della storia della televisione in chiaro, il canto del cigno, l’ultimo barlume di giornalismo nella cloaca suprema che avvolge l’etere. Mr. Mallory non ascolta neanche più le risposte di Danny Boy, se il conduttore fosse un cartone animato, i suoi occhi avrebbero il simbolo del dollaro al posto delle pupille. Vede il Pulitzer, la cifra in bianco sul suo prossimo contratto, la bava alla bocca degli sponsor. E vede la sua faccia ovunque, su ogni schermo del pianeta. Sente voci sovrapposte a traduzione delle sue domande in mandarino, hindi, farsi, giapponese, swahili.

A fine intervista, Mr. Mallory andrà a dormire con le ali ai piedi. Impiegherà settimane a riprendersi dalla magra figura che scoprirà d’aver fatto. Non crederà a quanto poco sia riuscito ad imporsi nel terzo blocco dell’intervista, in balia dei sorrisetti, degli ammiccamenti e battute di Danny Boy. Lo spietato resoconto delle telecamere lo mostrerà fiacco e abbruttito, le rughe accentuate, le borse sotto gli occhi, ingobbito sotto il peso degli anni, incapace di tener testa a un sedicenne che non ha dovuto far sfoggio di neanche metà della sua dialettica. Mr. Mallory ripenserà allo stress accumulato prima e durante lo schow, a come tra un’interruzione pubblicitaria e l’altra il suo cervello si sia accartocciato su se stesso fino a sprofondare in castigo tra le viscere, addormentato tra le carezze dei movimenti intestinali.

Il manager di rete gli dirà che si è rammollito, che non ha retto la tensione, che se l’è fatta sotto per le pressioni dei militari, che il ragazzino l’ha spaventato. Gli sponsor si diranno delusi e nonostante abbiamo goduto della più grande vetrina mondiale, benché avrebbero dovuto ringraziarlo per la sua moderazione e prudenza, faranno pressioni perché Mr. Mallory venga sostituito da qualcuno con più carattere. L’ignobile figura fatta nell’ultima parte del programma metterà in ombra ogni brillantezza della prima parte. Nel giro di qualche anno l’unica ribalta per Mr. Mallory sarà nei canali dei social network, dove il suo declino cognitivo durante la puntata farà la gioia dei complottisti e degli odiatori di Danny Boy e la sua banda.

 

***

La sala ricreazione del CDCD, dopo la fine dell’intervista

 

“Che fregatura, ho quasi perso la faccia per questa porcheria”

Le lamentele dell’infermiere Schneider non trovano il conforto della caposala Ravozniča, ancora irritata per come Schneider ha gestito la situazione.

“Non dovevi lasciarle vedere il figlio in tv”

“Quella matta doveva essere sedata”

“Peccato che qualcuno non si sia accorto che non aveva preso le sue pillole”

“Non dovremmo avere soggetti simili in questo posto. È uno svernamento per anziani non un manicomio. La madre di un supereroe non dovrebbe stare in un centro governativo o qualcosa del genere?”

“Potremo chiederglielo quando verrà a trovarla”

“Danny Boy verrà qui?”

“L’ordine tassativo è di fare rapporto qualunque cosa succeda alla Signora Floyd. Tu non c’eri quand’è arrivata anni fa, quando sclerava una volta a settimana. Allora il figlio veniva a trovarla più spesso”

“Se vederlo in tv le fa quell’effetto cosa succederà quando lo vede di persona?”

“Non succederà niente, perché la sederai come si deve stavolta. Ed evita di avvicinarti troppo a quel ragazzino quando arriva.”

“Non possiamo far finta che non sia successo niente?”

“Scherzi? E’ l’occasione per chiedere un aumento sulla retta, ho già sentito l’amministrazione e stavano gongolando.”

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